lunedì 14 maggio 2012

In un'altra città

E' una bella giornata, calda, quasi estiva.
Sono sola in una città che non conosco e cammino. Non so bene se sia la strada giusta. Mi fermo, chiedo a qualcuno e continuo a camminare. Ho gli angoli della bocca all'insù. Vado in giro a testa alta e sembro più dritta. Posso essere chiunque o posso addirittura essere me stessa. E' piacevole. Mi piace talmente tanto che mi devo fermare. Così mi siedo su dei gradini sotto ad arco, in una piazza piena di gente. Non passano macchine, ci sono dei bambini che giocano a palla e si sente solo il rumore della gente che cammina, parla o fa l'aperitivo all'aperto, in locali poco distanti. Vorrei fare una foto ma non ho con me la macchina fotografica. Credevo fosse una città inospitale, per non dire brutta. Ma oggi sembra così bella! Sarà un miracolo primaverile, o forse è colpa del caldo soffocante che dà alla testa e provoca euforia non giustificata. Potrebbe anche essere stato il cono cioccolato fondente e limone preso qualche ora prima. Era davvero buono anche se l'ho pagato quanto 2 litri di super! 2 euro e 50 per due soli gusti e niente panna, perché se vuoi la panna la devi pagare a parte, altri 50 centesimi, ma lo devi sapere prima.
Io lo sapevo perché avevo già fatto l'anno scorso l'errore di chiedere la panna ad una ragazza che mi stava facendo il gelato e quella è diventata una furia, ha ribaltato il bancone facendo volare il gelato ovunque, poi si è messa a spezzare coni, a ringhiare e ad urlare "la panna è a parteeee" soffiando fuoco dalle narici e lanciando coppette e cucchiaini. Da allora ci vado piano con la panna in questa città!
Giusto.. parlavo della città. Si, è diversa oggi. Non so come mai, ma mi piace. Me ne sto seduta e mi guardo intorno. C'è una bella luce e un'aria accogliente, forse comincio a starle simpatica anche io. Vorrei fare una foto per immortalare il momento. Poi penso che non ho bisogno della macchina fotografica: posso chiudere gli occhi e fissare la scena. Fare una sorta di istantanea mentale. Fissare il ricordo chiudendo gli occhi, come se chiudere gli occhi equivalesse a fare click. Bella idea, mi dico. Se chiudo gli occhi e faccio Click sarà come fare una foto, la scena resterà impressa nella mia mente per sempre. Sorrido, guardo bene davanti a me, noto i particolari, i colori, la luce, le persone poi chiudo gli occhi. SBAM! Una pallonata in piena faccia.

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