martedì 27 novembre 2012

Cognizione senza azione

A volte mi basta un attimo per capire che una cosa è quella giusta da fare.
Ma non la faccio. Aspetto. Il mio tempo di reazione lascia molto a desiderare, è decisamente troppo lungo.. eterno se paragonato al mio tempo di cognizione.
Sono una persona intuitiva: so bene qual è la cosa migliore da fare ma non riesco a farla. Così aspetto non so nemmeno io bene cosa. Forse che la vita faccia il suo corso o, più verosimilmente, che un panda di 138 chili mi piova in testa togliendomi dall'impaccio di dover agire e per sempre. E' andata così tante volte. Non che un panda mi piovesse in testa, ovvio, altrimenti a quest'ora sarei già polvere, per chi è ateo, o nel purgatorio dei procrastinatori, per chi crede nell'esistenza di Dante Alighieri.
Ognuno ha i suoi tempi, le sue paure, le sue distrazioni.
Ogni tanto però succede che alcune delle cose che ho capito quando avevo ancora le ginocchia sbucciate e i codini riesco a farle davvero.
Così due mesi fa ho lasciato casa dei miei e sono andata a convivere. I miei spazi, i miei orari, le mie cose e cucinare, pulire, stirare, pagare le bollette. Tutto stupendo.
Ho scoperto che faccio una carbonara <che levate!> e che i panni sull'asse da stiro sono fastidiosi e soggetti a crescita esponenziale, nemmeno li bagnassi o nutrissi dopo mezzanotte.
Mi sento meglio, nonostante la carenza di liquidi: no, non sto parlando di disidratazione ma di uno degli altri problemi che devo risolvere e a cui sto lavorando, ironia della sorte, senza retribuzione. Nel frattempo il rapporto con i miei genitori è apparentemente migliorato. Vedersi meno fa bene, abbiamo poche occasioni di litigare e di fare domande. Sono più tranquilli, sentono la mia mancanza e stanno già pensando ad usi alternativi per la mia camera. Va meglio per tutti a quanto pare. Ma l'importante non è quello.
E' iniziare a fare ed affrontare le cose che ho capito mesi, anni, decenni fa!
Mi chiedo quante altre ancora siano le cose che ho capito e lasciato lì a prendere polvere. Quando deciderò di prenderle in mano e spolverarle? Non lo so proprio, potrebbe prima piovermi in testa un panda di 138 chili.

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