giovedì 30 maggio 2013

Ceci n'est pas un post

"Maggio sta finendo e un anno se ne va.. sto diventando grande, lo sai che non mi va.."
Non cantavano così i Righeira? Ah.. quanta saggezza negli anni '80! E quanti ciuffi ossigenati, colori fluo e spalline improbabili.. fortuna che, grazie a mamma e papà, ero bambina in quegli anni.

Un anno e un mese fa avevo 32 anni e ho aperto questo blog per riordinare le idee, per capire cosa fare da grande e per darmi una smossa. Ora ho 33 anni e non è cambiato poi molto, almeno in superficie. Non ho ancora un lavoro e non lo sto nemmeno cercando, non ho le idee chiare e sembro la stessa di sempre anche se poi non è tanto così. Alcuni passi avanti li ho fatti, almeno credo o forse lo spero soltanto. Purtroppo sono i fatti a parlare ed i fatti, che sono molto più bravi di me a comunicare (dannati loro, devono aver fatto Scienze della Comunicazione!) dicono che un lavoro non ce l'ho, che un'idea di cosa fare della mia vita non ce l'ho e che me ne sto qui ad aspettare. I fatti però dicono anche che qualche piccola soddisfazione negli ultimi mesi l'ho avuta ma come al solito me la sono tenuta per me. Quando succede una cosa bella nella vita, seppur piccola, è normale raccontarla a tutti: amici, familiari, vicini di casa, pizzicagnolo all'angolo, sconosciuto in metropolitana, manichino al centro commerciale.. E' una cosa che rende orgogliosi e dà soddisfazione e non fai che parlarne.. diventi talmente monotematico che gli amici evitano di invitarti a cena per un po' nell'attesa che il fatto straordinario diventi solo un altro fatto passato. Per la maggior parte delle persone è così e lo trovo normale. Io però non ci riesco e non lo trovo certo normale ma comodo. Molto rassicurante. Certo parlarne significherebbe confrontarsi e mi arricchirebbe senza dubbio. Lo capisco ma non ci riesco e non so nemmeno se è per paura o soltanto per abitudine. 
Tengo tutto dentro e tutti fuori. 
Freud lo sa e ci stiamo lavorando, anche se non so bene come. Parlare come può risolvere i problemi? Non ci credo molto e poi è una cosa che non ho imparato da piccola, parlare. Però ho imparato tante altre cose: andare sull'altalena, leggere, scrivere, riconoscere le bugie, fare la treccia alla Barbie, giocare a briscola, mentire, nuotare, giocare a scacchi, fare finta di dormire mentre mamma e papà parlano, lavarsi i denti prima di dormire, amare i gatti, non fidarsi degli sconosciuti e fidarsi poco dei conosciuti, mangiare le verdure, tenersi tutto dentro, andare in bicicletta senza rotelle, farsi i tatuaggi con il pistillo dei papaveri, fare finta che vada tutto bene e pensare che la vita sia meravigliosa. Perché lo è. 

7 commenti:

  1. Farsi i tatuaggi con... oddio, questo mi manca. Ci sono molti modi di comunicare e la parola non è adatta a tutte le occasioni. Con le parole si può mentire, dici bene, ed è facile come rispondere "bene" quando ci chiedono come stiamo.
    Comunque, io un lavoro (precario) ce l'ho ma mi sento come se ancora aspettassi, chissà cosa poi.

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  2. Ehehe.. venivano fuori dei bei tatuaggi a forma di asterisco!
    Non so bene nemmeno io cosa aspetto. Però aspettare è più facile che agire e mettersi in gioco, rischiando di fallire. Forse è questo che mi spaventa di più. La paura del fallimento (del resto ne ho già parlato in un altro post!) ..è una cosa che mi blocca!

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    1. Non sono certo la persona più indicata a dirtelo, ma se tentare è il primo passo verso il fallimento (Homer J. Simpson) lo è anche verso il successo. Il mio problema, ad esempio, è che non so in quale direzione farlo, questo benedetto passo. Trovare la forza, poi, sarà un altro gioco.

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    2. si dice "chi non risica non rosica" per citarne uno di conosciuto! ma è molto vero se non si rischia non si potrà mai sapere come possono andare le cose =)
      "Fallire" non è una cosa negativa, fallire vuol dire semplicemente "forse non era la cosa giusta per me" ma almeno si esclude una strada tra le altre...prima poi le strade si ridurranno a una ma in più ci sarà un bagaglio di esperienza e si è più forti e quindi in grado di affrontare col piede giusto un nuovo percorso. Vederla in questa visione non risulta meno paurosa? vederla cosi a me da la grinta di provare e mettermi in gioco =)

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    3. Si è una visione meno paurosa :) Valeria mi fa piacere per te, invidio la tua grinta! vorrei trovare la tua stessa forza, lo slancio di provare.. in bocca al lupo!!!

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  3. Ogni tanto bisogna buttarsi con incoscienza... soprattutto se vedi che nulla si muove!

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    1. Benvenuta Pe! Ci sto lavorando anche se piano.. ;)

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