martedì 24 febbraio 2015

Solo un passo di più

Capita che passi quattro giorni in una fredda città europea e fai un passo.
Solo un passo di più.
Magari nemmeno te ne accorgi finché sei lì ma poi torni a Roma e lo senti.
Che poi sarebbe stato un viaggio importante te lo potevi immaginare da come era iniziato.

Mio padre si offre di accompagnarmi all'aeroporto, arriva sotto casa mia con venti minuti di ritardo e vistosamente nervoso. Se la prende con me, come al solito, cercando di sfogarsi come può.
La macchina è minacciosamente in riserva, altro tempo da perdere e altra incazzatura da parte sua che nel panico non riesce a fare benzina al self. Così, imbestialita, esco dalla macchina, lo raggiungo, infilo di nuovo quelle stupide venti euro nell'erogatore e pigio il bottone numero due: super senza piombo. Forte della mia inaspettata figaggine (so fare benzina meglio di lui!!!) gli sbrocco. Non era mai successa una cosa del genere. Inizio ad urlare che si deve calmare altrimenti perdo quel fottuto aereo e che essere nervoso e prendersela con me non serve a niente, anzi peggiora le cose! E comunque siamo ancora ampiamente in orario quindi <Calmati, facciamo benzina e poi andiamo a Fiumicino!> Non mi faccio rovinare la partenza e tutto il viaggio da nessuno e non mi va di stare zitta a subire, una magnifica esperienza mi aspetta al di là delle Alpi. Ok, confesso di non aver proprio detto fottuto ma il modo in cui gli ho parlato sottendeva più di una parola forte.
Così è andata, sono arrivata in perfetto orario e sono partita.
E la cosa più inaspettata l'ho scoperta oggi. Mio padre mi ha scritto una mail in cui si scusava per il nervosismo dovuto alla paura che potessi perdere il volo. Mio padre mi ha scritto una mail in cui si scusava. Si scusava! Con me! Una cosa talmente incredibile che devo scriverla e riscriverla più volte.. Mio padre mi ha chiesto scusa per come mi ha trattato. Non era mai successo! E tutto perché gli ho risposto e gli ho parlato come una donna che parla ad un uomo e che non rimane lì a subire un nervosismo di cui non ha colpe. Semplice. Non importa se c'è un rapporto figlia-padre tra questa donna e questo uomo. Basta dire quello che si pensa.

A Zurigo ho passato quattro giorni. 
I migliori quattro giorni che potessi immaginare.
Sono stata bene e sono stata felice. Sono cose che non capitano tutti i giorni. Stare bene ed essere felice e per di più contemporaneamente. E fare un passo. Anche più di uno. Dire si o no senza non lo so. Sentirsi una donna realizzata e responsabilizzata e pensare di essere nel posto esatto in cui voglio e posso stare. Cose semplici e chiare. Niente di complicato. Tutto molto naturale.
Come camminare.

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