venerdì 13 marzo 2015

La ricetta della carbonara

Ognuno la fa un po' a modo suo la carbonara.
Io, per esempio, faccio soffriggere la cipolla con la pancetta, poi abbasso la fiamma e aggiungo un uovo. E giro. Giro senza farlo attaccare alla pentola. Giusto una manciata di secondi, perché l'uovo non deve essere cotto ma nemmeno crudo. Deve essere giusto. E quando è giusto te ne accorgi con l'esperienza. E con un pizzico di intuito. Può esistere un empirismo cartesiano? Per me si ma io non ne so davvero un bel niente. Chiederò ad un filosofo della scienza, non appena ne incontrerò uno.
Ovviamente la ricetta non è completa senza aggiungere sale, parmigiano e pepe nero quanto basta perché si possa effettivamente parlare di carbonara. 
La carbonara mi viene bene. Ne ho fatta un oceano di carbonara in questi anni. 

La frase che in questi giorni mi sento ripetere più spesso è: <Si, ma lui ti ha aiutato tanto>! E io questo non l'ho mai messo in dubbio.
Si, mi ha aiutato tanto e io ho solo fatto la carbonara. Anche Freud mi ha aiutato tanto e l'ho pagato caro. Anche Gutenberg mi ha aiutato tanto e io non gli ho portato mai nemmeno un fiore. Certo che mi ha aiutato tanto e certo che gli devo molto. E se c'è stato qualcosa da pagare l'ho sempre fatto volentieri. Però..

Vorrei che l'amore fosse solo farsi da mangiare.

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